Dal 2023 stop al canone Rai. Vediamo tutte le ipotesi del governo al vaglio.
Dal 2023 i canoni Rai non saranno inclusi nella bolletta della luce. L’Italia segue un accordo con l’Unione Europea che prevede la rimozione della tassa sulla TV pubblica dalla bolletta dell’elettricità, in quanto ritenuta un “onere indebito”. Il governo sta ora lavorando a una soluzione che potrebbe essere lanciata entro la fine del 2022, possibilmente attraverso la prossima legge di bilancio. Dal pagamento della tassa sulla casa alla tassa di cancellazione: questa è l’ipotesi che il ramo esecutivo sta rivedendo.
Smettete di addebitare Rai in bolletta, e dal 2023 la tassa sulla televisione pubblica non sarà più inserita nelle voci che compongono la fattura per la luce. La decisione segue un accordo tra Italia e Bruxelles: è l’Ue che impone di separare la tassazione dal consumo di energia elettrica, in quanto definita “addebito improprio”. Come pagheremo le licenze Rai dal 2023?
Canone Rai: ipotesi in campo
Il governo deve trovare una soluzione alla questione riscossione entro fine 2022 I canoni Rai rischiano di non arrivare prima della prossima legge di bilancio. Le ipotesi che l’esecutivo sta esaminando in questa fase sono diverse e prendono spunto da ciò che l’UE e altri paesi hanno fatto al di fuori dell’UE. La Francia sembra aver seguito una strada, seppur remota: dal 2005 la tassa sulla televisione pubblica (138 euro) viene pagata insieme alla tassa principale sulla casa. Pertanto, in questo caso, il cittadino potrebbe dover pagare tramite il modulo 730. Israele ha anche proposto una soluzione che prevede il pagamento del canone come tassa aggiuntiva sulle auto.
Leggi anche Come richiedere il bonus per le bollette di luce e gas
Abolire la tassa sulla televisione pubblica
Tra le ipotesi c’è l’eventuale eliminazione del canone RAI: una soluzione seguita da Finlandia, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna e Svezia. In questi casi, lo stato determina e stanzia fondi per la televisione pubblica, quindi i fondi vengono assegnati direttamente. In ogni caso, cittadini e imprese contribuiscono direttamente attraverso le imposte generali pagate ogni anno. Come diciamo da anni, l’abolizione del canone è una soluzione, e pensiamo che si stia muovendo nella giusta direzione. Per questo abbiamo lanciato una petizione per eliminare l’imposta, insieme a una proposta di riforma del servizio pubblico. Le proposte che abbiamo fatto più volte all’amministrazione cercano di razionalizzare e riconsiderare un servizio che ora è caduto vittima di anni di inefficienza.